venerdì 20 marzo 2009



Sto seriamente riflettendo su mio, ragionato e circostanziato, consapevole ineluttabile presa d'atto, nulla di plateale, ambizioso, tragico, solo legge di natura applicata direi quasi, lucido, suicidio, data la mia indiscutibile relativa inettitudine e pochezza (rispetto al mio compito nel mondo, non intendo in assoluto, sarebbe ridicolo eccesso di modestia), e quantomeno per coerenza, base, nell'evitare di inquinare con la mia inevitabile produzione personale di CO2 e che, continuando a vivere, causerà come minimo la morte di diversi alberi, od orsi polari, o specie altrettanto, o ben più, degne, va da sé, di me. Ma ieri ho sentito a Radiotre quest'intervista...
[il, ma, non è necessariamente avversativo, potrebbe forse anche essere, e]

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